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The Toxic Avenger: Recensione Film

 

THE TOXIC AVENGER - Lloyd Kaufman, Michael Herz (1984)


"The Toxic Avenger" è un film cult che incarna lo spirito anarchico dei b-movie targati Troma, una casa di produzione indipendente che ha fatto del trash il suo marchio di fabbrica.


Nato dalla mente folle di Lloyd Kaufman e Michael Herz, il film racconta la storia di Melvin, un impacciato addetto alle pulizie che, dopo un tuffo involontario in un barile di rifiuti tossici (perché le normative di sicurezza a Tromaville sono un optional), si trasforma nel leggendario eroe tossico. La sua metamorfosi è grottesca, quasi una rivincita: la società punisce i deboli, ma non ha fatto i conti con la chimica industriale.

I registi non si prendono mai troppo sul serio, e questo è il segreto del successo del film: ogni scena, con i suoi effetti speciali, che sembrano presi in prestito da un progetto scolastico degli anni '80, contribuisce a creare un'atmosfera surreale. Il film diventa così un inno all'autoconsapevolezza cinematografica, in cui la violenza diventa una parodia della società moderna. La colonna sonora punk-hardcore spinge ancora di più sull’acceleratore del caos, mentre la sceneggiatura è un manifesto di libertà creativa che ignora ogni regola del buon gusto con un misto di orrore e umorismo nero.
The Toxic Avenger sovverte il concetto tradizionale di eroe, presentando un protagonista improbabile e disadattato che trasforma la sfortuna in superpotere.

La pellicola è diventata un fenomeno di culto, generando un sequel, una serie animata e persino un remake.

Nonostante l’esagerazione e il tono volutamente sopra le righe, The Toxic Avenger riesce a lanciare un messaggio (sì, c’è pure quello) di resistenza contro le ingiustizie sociali e ambientali. È la prova che con una buona dose di ironia, qualche litro di sangue finto e una troupe che non conosce vergogna, si può creare un cult immortale.

Davvero imperdibile… o quantomeno impossibile da dimenticare

Recensione di Monica





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